Interpellanza urgente del M5s in data 15 Novembre 2013
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
è notizia di questi giorni che Trenitalia spa, in vista della
rimodulazione e riorganizzazione dell'offerta e degli orari ferroviari,
avrebbe intenzione di cancellare, poiché non più sostenibile «a
mercato», una grossa fetta dell'offerta di trasporto ferroviario di
collegamento da e per la regione Toscana;
si tratterebbe, in particolare, di 12 treni intercity in tutta la
regione, con rilevante incidenza sulla tratta Firenze-Arezzo, uno dei
percorsi che presenta già oggi molte criticità, con pendolari
letteralmente ammassati sulle vetture e che si trovano ad affrontare
tragitti, spesso molto lunghi, in condizioni non certo agevoli;
l'offerta dei trasporti pubblici in Toscana, come del resto in
tutta Italia, è spesso insufficiente a coprire il fabbisogno dei
cittadini e per questo il taglio ipotizzato da Trenitalia e denunciato
dallo stesso assessore ai trasporti della regione, Vincenzo Ceccarelli,
appare inopportuno, quanto controproducente;
il trasporto regionale ed interregionale su ferro che collega la
Toscana con piccole e grandi città italiane, a prescindere da quello
dedicato all'alta velocità, dovrebbe essere, a detta degli
interpellanti, garantito ai cittadini che ne usufruiscono ogni giorno
per lavoro o studio;
appare inopportuno, agli occhi degli interpellanti, puntare tutta
la riorganizzazione e gli investimenti sui treni ad alta velocità che,
pur essendo fondamentali per il collegamento su ferro in tutta la
nazione, non sono certo quelli fruiti maggiormente e quotidianamente dai
pendolari. Tali treni dovrebbero affiancare la rete regionale ed
interregionale che andrebbe potenziata e valorizzata, anche al fine di
rilanciare la mobilità sostenibile in Italia;
la situazione della Toscana non è certo l'unica; i ritardi, le
soppressioni e i disservizi costringono ogni giorno milioni di italiani a
spostarsi in tutta Italia in condizioni vergognose e al limite della
decenza; un caso emblematico è l'intercity 531 Perugia-Roma che da anni
registra ormai un ritardo «a regime» di almeno 20 minuti, sempre
imputabile a guasti tecnici dovuti alle difficoltà di controllo del
blocco delle porte, segno questo di un materiale vetusto, non
correttamente mantenuto e non più utilizzabile, che tuttavia, migliorato
nell'aspetto estetico, continua ad essere impiegato e classificato come
categoria intercity;
è evidente che il rinnovo del parco macchine dei treni destinati
al trasporto dei pendolari sia stato sacrificato per privilegiare scelte
aziendali volte a potenziare lo sviluppo dell'alta velocità, motivo di
vanto peraltro di una gestione manageriale che risulta fallimentare
sotto tutti i punti di vista e che, tuttavia, non sembra essere
destinata ad alcun tipo di alternanza –:
se non si ritenga urgente avviare, per quanto di competenza,
un'opportuna valutazione dell'impatto che la cancellazione degli
intercity avrebbe sul pendolarismo della regione Toscana;
se non si intendano verificare le cause del giornaliero
disservizio registrato dall'intercity 531 Perugia-Roma, e, per quanto di
competenza, le responsabilità dei ritardi, posto che non si tratta di
ritardi dovuti ad eventi eccezionali;
se non si intenda predisporre urgentemente, anche in
collaborazione con le regioni Umbria e Toscana, un piano di risanamento
del trasporto dei pendolari, assicurando oltre al «normale»
funzionamento del materiale, la copertura, con un adeguato numero di treni, dei territori fortemente interessati al pendolarismo;
se non si ritenga necessaria una profonda revisione del modello
strategico infrastrutturale del Paese che, al momento attuale, con il
programma delle opere pubbliche della «legge obiettivo», destina
prioritariamente ingenti risorse alla realizzazione di opere di dubbia
utilità e di enorme impatto ambientale, a scapito degli interventi
necessari per rendere più funzionale ed efficiente il sistema di
trasporto ferroviario locale e il trasporto pubblico urbano, la cui
inefficienza induce, di fatto, l'utilizzo di forme di mobilità privata,
con un più elevato impatto ambientale e sanitario e con conseguenti
enormi problemi di congestione delle aree urbane.
(2-00299)
«Gagnarli, Gallinella, Artini, Segoni, Baldassarre, Ciprini,
Bonafede, Lupo, Benedetti, L'Abbate, Massimiliano Bernini, Parentela,
Nicola Bianchi, Cristian Iannuzzi, Paolo Nicolò Romano, Liuzzi,
Dell'Orco, Catalano, De Lorenzis, Corda, Rizzo, Frusone, Tofalo, Paolo
Bernini, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, De Rosa, Zolezzi, Barbanti».
(12 novembre 2013)
✔ Disagi pendolari in Toscana
Interrogazioni, a firma congiunta dei
Portavoce Deputati M5S della Toscana, per garantire la sicurezza delle
gallerie e la riduzione delle interferenze dei treni A.V. con i treni
interregionali e regionali sulla tratta Firenze-Figline Valdarno,
e considerando che Trenitalia spa, in vista della rimodulazione e
riorganizzazione dell'offerta e degli orari ferroviari avrebbe
intenzione di cancellare, poiché non più sostenibile «a mercato», una
grossa fetta dell'offerta di trasporto ferroviario di collegamento da e
per la regione Toscana
Le interrogazioni:
☞ Atto 4/02504 (prima firma Segoni) http://bit.ly/HOKMJ3
☞ Atto 4/02506 (prima firma Artini) http://bit.ly/1fEcCDN
☞ Atto 2-00299 (prima firma Gagnarli) http://bit.ly/1aGIceI
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